Perché si usano i banchi da saldatore? Tratto da una storia vera - Tecnista

Perché si usano i banchi da saldatore ? Una storia vera che fa capire quanto possa essere utile.

Francamente devo ammettere che quando me li hanno proposti, parecchio tempo fa, non mi hanno convinto. Mi chiedevo che utilità potessero avere quando la maggior parte dei clienti che conosco producono grosse strutture e quindi di dimensioni nettamente superiori alle dimensioni dei tavoli.
Dall’altra parte, chi salda strutture di dimensioni più contenute si era strutturato con dime e altri utensili che gli facilitavano il lavoro. Insomma, pensavo fossero una di quelle cose alle quali ci si affeziona per amore di chi li ha inventati ma nella pratica di tutti i giorni la loro funzionalità non sarebbe stata apprezzata.

Poi ho cambiato idea.

Un giorno mi trovavo in un’officina presso un cliente. Mentre parlavamo osservavo un addetto che stava meticolosamente posizionando dei ferri a terra, prendeva delle squadre, puntava i pezzi, poi metteva degli strettoi di serraggio, chiamava un collega per dargli una mano, poi puntava con l’elettrodo, poi raddrizzava, poi teneva sollevato col muletto mentre usava un contrappeso per evitare che scivolasse e alla fine saldava.. un bel lavoro pensavo tra me, un po’ pericoloso. Lo feci presente al titolare il quale, allargando le braccia e puntandomi uno sguardo indagatore, come a chiedermi se avessi saputo far meglio, mi rispose “abbiamo sempre fatto così”.

Mi sentii in obbligo di fargli presente la possibilità di lavorare meglio attraverso la predisposizione di un apposito tavolo da saldatore in cui le dime venivano predisposte attraverso dei fori che avrebbero permesso facilmente il dimensionamento e quindi la disposizione, senza sforzo, con l’impiego di una sola persona, in sicurezza e soprattutto con un’ottima precisione.

Risposta del cliente : costa troppo.

Chi mi conosce sa che non deve mai, dico mai, pormi questa affermazione poiché per me corrisponde al lancio di un “guanto di sfida”. Da buon ragioniere ho voluto prendere in mano la pura parte economica, tralasciando quindi altri aspetti che però non sono da trascurare, tipo la sicurezza.
Il cliente ha accettato di collaborare fornendomi tutti i dati utili al calcolo e insieme abbiamo provato a immaginare di fare lo stesso lavoro con un tavolo da saldatore.

Abbiamo comunque mantenuto un certo margine di tolleranza e, in collaborazione con chi già ce l’aveva, abbiamo simulato ogni singolo aspetto che riguardasse la predisposizione, il posizionamento, la saldatura, la correzione dei difetti, l’impiego del personale e la saldatura vera e propria.

Il risultato è stato sorprendente: in solo 5 ½ mesi il tavolo si sarebbe ripagato con il solo risparmio di manodopera e successivamente avrebbe portato quindi solo utile.

Un ulteriore aspetto è stata la soddisfazione dell’operatore, cosa non di poco conto per chi passa la giornata a saldare!

Sento già i vostri commenti : “Sì, ma questo vale per i professionisti..”; “Il costo non viene recuperato da un hobbista”; “Io me lo faccio da solo”… e via discorrendo.

Tutto giusto, ma mi permetto di far notare alcuni aspetti, senza la presunzione di volervi far cambiare idea ma con l’unico scopo di aumentare le conoscenze e quindi, sulla base di queste, poter operare le migliori decisioni.

I banchi da hobbisti sono più piccoli ma non meno precisi e affidabili. La precisione del lavoro e la sicurezza hanno lo stesso valore per i professionisti come a casa.

I costi per gli hobbisti sono il punto di maggior attenzione. Lo vediamo quotidianamente quando proponiamo prodotti che devono rispondere all’esigenza di mantenere un ottimo equilibrio qualità/prezzo. Ci sono persone che spendono molti euro per una macchina fotografica, per una macchina da cucire o per un robot da cucina che forse useranno una volta nella vita ma che gli fornisce la sensazione di appartenenza ad un mondo sognato e forse realizzato per il puro piacere di farlo. Gli hobbisti, spesso, sono più attrezzati e più attenti alla sicurezza rispetto a molti professionisti che, a causa dell’esperienza, sentono di non dover prestare eccessiva attenzione a ciò che fanno e a come lo fanno. Ognuno di noi conosce molti aneddoti in tal senso. Il mio compito non è giudicare ma suggerire consigli.

Poi ci sono anche quelli che pensano di farselo da soli. Certo, ce ne sono molti che l’hanno fatto e in qualche caso anche meglio di quelli che vengono venduti. Salvo poi dirmi : “se l’avessi comprato avrei speso meno...”
L’acciaio del banco ha subito un trattamento di nitrurazione e quindi le scorie di saldatura non aderiscono, farlo da soli è piuttosto complicato.
Il resto potrebbe essere fatto facilmente, per chi ha un trapano magnetico, una livella meccanica, una rettifica tangenziale e soprattutto, tanta capacità.

Se siete arrivati fin qui è perché ci avete trovato attraverso il video oppure, qualora non l’abbiate ancora visto, vi invitiamo a farlo.

Se sei curioso/curiosa di vedere le foto e leggere le caratteristiche del tavolo del video ti invitiamo a cliccare su questo link.

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