Se sei spesso alle prese con le saldature, sai quanto questo lavoro richieda tanta manualità, precisione e attrezzature adeguate.
Il primo strumento di cui hai bisogno è senza dubbio la bombola di gas per generare l'atmosfera inerte durante la fusione del metallo. Ma questo non basta per una buona saldatura. La pressione del gas deve essere regolata a seconda del lavoro specifico.
Come fare? Serve un riduttore di pressione. Vediamo cos’è e come evitare danni e rotture.
Cos’è un riduttore di pressione?
Si tratta di uno strumento utilizzato - come dice la parola stessa - per ridurre l'alta pressione del gas contenuto all’interno di una bombola di gas.
In una tipica bombola ricaricabile per la saldatura, il gas, come ad esempio l’argon, è compresso a 200 bar. Una condizione necessaria perché il gas possa essere contenuto da una bombola.
I riduttori di pressione consentono di prelevare il gas compresso e farlo uscire alla pressione giusta per la saldatura.
Va chiarito che, pur prendendo la saldatura come esempio applicativo, i riduttori di pressione possono essere usate in molti altri settori.
Come funziona un riduttore di pressione?
Il riduttore di pressione ha un meccanismo al suo interno che consente di gestire il flusso di gas. In pratica è composto da una membrana che si apre e si chiude per regolare la pressione necessaria nel processo di lavorazione.
Due elementi non possono mancare in un riduttore di pressione:
manometro - segnala la pressione all'interno della bombola
flussometro o manometro - segnala la pressione erogata all’esterno, nello specifico i litri al minuto in uscita.
Il 99% dei guasti che solitamente avvengono sono dovuti a una scorretta gestione di uno dei processi fondamentali per l’uso della bombola, ovvero la sua apertura.
I riduttori di pressione hanno una valvola al loro interno (valvola di sovrappressione), che permette, nel caso di bruschi aumenti di pressione da parte della bombola, di mandare lo sfiato al di fuori ed evitare che si rompa.
Ci sono volte in cui la pressione è così alta - ad esempio quando la bombola viene aperta di colpo - che neanche questa valvola può resistere al carico di pressione e il riduttore si spacca al suo interno.
Un danno, però, evitabile. Senza spendere denaro, oltre quello per il costo del riduttore, è possibile mantenere integra la valvola e di conseguenza il riduttore stesso. Come? Basta avere un po’ di accortezza.
Come usare un riduttore di pressione?
Il processo di apertura del gas, quindi, è quell’azione che permette di prevenire difetti e danni.
Qual è, dunque, il processo corretto? Secondo la Harris, leader nella produzione dei riduttori di pressione, per un uso ottimale è bene seguire questi passaggi:
- mantieni la bombola e il riduttore sempre chiusi prima di iniziare la saldatura o la lavorazione in questione
- apri leggermente la bombola, evitando di avere un grande flusso improvviso di gas
- apri il riduttore
- procedi con la saldatura o con la tua lavorazione specifica
- terminato il lavoro, chiudi il riduttore di pressione
- chiudi la bombola.
Chiudendo il riduttore prima e in seconda battuta la bombola, potrebbe permanere un pochino di gas nel riduttore.
Il gas può essere utilizzato nell’occasione successiva, oppure scaricato subito riaprendo il riduttore. Maggiore è l’apertura più veloce si scaricherà. Una volta scaricato, il riduttore va chiuso.
È buona pratica, dopo l’uso, sganciare il riduttore dalla bombola, per una questione di sicurezza.
Queste semplici nozioni possono evitarti parecchie perdite in termini di denaro e tempo, oltre che eliminare il problema di eventuali spedizioni in assistenza o sostituzioni del pezzo.
La regola da cui partire è fare le cose con calma e ordine, così da mantenere ogni strumento al massimo dell’efficienza e garantirgli una lunga durata nel tempo.
E tu, cosa ne pensi di questo strumento? Non dimenticare di scriverci per qualsiasi dubbio o approfondimento.
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