Il Fit Test dei D.P.I. (dispositivi di protezione individuale) normativa CEE 89/656 - Tecnista

La normativa che prevede il Fit Test dei D.P.I. pone un accento particolare alle esigenze ergonomichemorfologiche dell’utilizzatore. Non è solo importante che svolgano efficacemente la funzione per la quale sono utilizzate ma che lo facciano in modo efficiente nel pieno rispetto delle caratteristiche fisiche della persona con lo scopo di proteggere al massimo ed evitare situazioni di mancanza di comfort.

Ogni persona è diversa per caratteristiche fisiche, il Fit Test ha il preciso scopo di valutarne le peculiarità in modo oggettivo e tecnicamente documentabile.

Quando eseguire il Fit Test?

Il Fit Test va eseguito in una o più di queste fasi :

1. Selezione del D.P.I. in funzione dell’agente di rischio e dell’ambiente di lavoro
2. Al cambio del modello o della marca
3. Nell'ambito del controllo sanitario
4. Dopo cambiamenti fisiologici o anatomici della persona, per esempio in caso di una importante variazione di peso corporeo
5. Al variare della normativa.

A cosa serve il Fit Test?

Il Fit Test serve per la validazione del D.P.I. in relazione al singolo lavoratore.
Si distinguono nelle seguenti categorie di D.P.I.

1. Respiratori
2. Otoprotettori
3. Occhiali

In particolare cosa si verifica?

Attraverso dei particolari dispositivi creati allo scopo e certificati dalla normativa internazionale, a secondo della categoria si effettuano dei test a carattere oggettivo, quindi misurabili, e personali, quindi validi sulla persona su cui vengono svolti.

1. RESPIRATORI

Nei respiratori si effettuano le verifiche di efficienza del filtro attraverso dei test che impiegano in ambiente protetto delle essenze. Inoltre si verifica la tenuta, per evitare che una insufficiente aderenza al viso lasci passare l’aria inquinata e infine, elemento importante, la conformità alle esigenze della persona, cioè l’osservanza di compatibilità all’esigenza del perdurare dell’indossamento.

A titolo puramente informativo e non esaustivo, riportiamo nello schema le principali modalità di prove relative ai respiratori a semimaschera e pieni facciali :

Test quantitativo:

 

2. OTOPROTETTORI

I D.P.I. relativi agli otoprotettori soffrono di prestazioni inferiori rispetto alle dichiarate per effetto di:

- morfologia dell’anatomia peculiare della persona
- indossabilità: il D.P.I. crea disagio nell’uso
- capacità di utilizzo: il D.P.I. non viene indossato correttamente

3. OCCHIALI

La validazione della tenuta consta di 6 passaggi che costituiscono le modalità di selezione del D.P.I.

1. Selezione dell'occhiale in funzione del rischio e dell’ambiente
2. Controllo ergonomia in funzione delle peculiarità dell’operatore
3. Validazione della tenuta (campo visivo, aderenza e copertura)
4. Formazione dell'operatore per un corretto utilizzo
5. Controllo ergonomia per la verifica individuale
6. Registrazione dei dati relativi al Fit Test

A titolo esemplificativo e non esaustivo gli occhiali devono coprire tutti i tessuti molli e gli spazi tra il contorno del D.P.I. e il viso non deve superare i 6-8mm verificati su 12 punti prestabiliti dalla normativa.

Conclusioni

I vantaggi relativi ai Fit Test si possono riassumere nel seguente diagramma, frutto di uno studio effettuato dal 1984 al 1996, sulle prestazioni del respiro su lavoratori che sono stati sottoposti a verifiche rispetto a quelli, che pur utilizzando i D.P.I. , non sono stati sottoposti al Fit Test

La responsabilità relativa al Fit Test è in carico al datore di lavoro, mentre le prove di indossabilità sono a carico del lavoratore.

La 3M mette a disposizione dei tecnici accreditati allo svolgimento del Fit Test le apparecchiature necessarie.
Per ottenere maggiori informazioni potrai contattarci in uno dei seguenti modi:
- Whatsapp 348 6018421
- Telefono 0431 621270
- Email: info@tecnista.it

Norme di riferimento :

UNI 11719 STANDARD NAZIONALE
ISO 16975-3 per l’accreditamento dei tecnici responsabili all’effettuazione delle prove
CE EN 89/89/656CEE

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