Arriviamo subito al sodo, due sono gli elementi principali per la scelta dell'elettrodo rivestito:
1) Scelta dell'elettrodo
La scelta dell'elettrodo è determinata da una serie di fattori che sono di ordine chimico, meccanico e operativo.
I fattori chimici dipendono dalla natura del metallo da saldare, ossia dalla sua composizione e dalle caratteristiche meccaniche che determinano l'importanza degli sforzi che il pezzo può subire in esercizio, senza pericolo di rottura.
Questi fattori definiscono la natura del metallo da apportare con la saldatura ed anche le proprietà meccaniche che deve possedere il metallo depositato.
Questi due fattori definiscono la natura del metallo da apportare con la saldatura ed anche le proprietà meccaniche che deve possedere il metallo depositato.
I fattori di ordine operativo comprendono in particolare :
• il tipo di saldatrice impiegata
• la tensione a vuoto del posto di saldatura
• la posizione del giunto e lo spessore delle lamiere da saldare
• la qualificazione del personale
E' evidente che i fattori di ordine chimico e meccanico sono determinanti nella scelta dell'elettrodo, ed è a questi criteri che sono ispirate le suddivisioni che compaiono nei successivi articoli.
2) Tipo di rivestimento
Elettrodi con rivestimento rutile.
Il loro nome deriva dalla presenza nel rivestimento di una forte percentuale di rutilo che conferisce loro un'eccellente saldabilità.
Questi elettrodi sono di facile impiego in tutte le posizioni e possono essere utilizzati in corrente alternata anche quando la tensione della saldatrice è abbastanza bassa, prossima a 50V.
Le saldatrici moderne, quasi tutte con trasformatore inverter a tecnologia IGBT, superano abbondantemente questo voltaggio, pertanto la loro saldabilità è maggiormente facilitata.
Si deve evitare l'impiego di questi elettrodi quando i pezzi da saldare sono soggetti in esercizio a sollecitazioni impegnative. D'altra parte sono particolarmente indicati per tutti i lavori correnti di piccola e media carpenteria.
Elettrodi con rivestimento basico.
Il metallo depositato da questi elettrodi è caratterizzato da un contenuto molto basso di idrogeno, per questo sono denominati LHE (low hydrogen electrodes). Le caratteristiche meccaniche del metallo depositato sono eccezionalmente buone, specie per quanto riguarda i valori della resilienza e lo spostamento verso le basse temperature della curva di transizione; il basso tenore d'idrogeno del deposito consente di realizzare saldature insensibili alle cricche.
La natura basica della scoria prodotta dalla fusione del rivestimento favorisce l'affinamento del metallo depositato, eliminando dal bagno di fusione la maggior parte delle impurezze.
Gli elettrodi basici vengono impiegati per la realizzazione di saldature della massima importanza e responsabilità (costruzioni navali, elementi di caldaie, serbatoi a pressione) e soprattutto vengono raccomandati per l'esecuzione di saldature molto vincolate, per la saldatura degli acciai comuni a tenore di carbonio relativamente elevato, degli acciai fusi e degli acciai di saldabilità mediocre.
Nei prossimi articoli parleremo di elettrodi con rivestimento rutil-cellulosico e cellulosico, ad alto rendimento, le modalità di conservazione degli elettrodi e il calcolo dei consumi.
1 commento
Ivan Merlo Gabriele
Ottima spiegazione